L’attestato di prestazione energetica convenzionale è spiegato da Enea con il supporto del CTI, passo dopo passo, con la guida alla sua compilazione, prima e dopo l’intervento del 110%. Le indicazioni espresse sono fondamentali per evitare di commettere errori nel valutare le situazioni in cui si può applicare il superbonus.
Tradizionale contro Convenzionale: il confronto faccia a faccia tra le due attestazioni evidenzia le differenze. Diverse le finalità: l’APE Convenzionale dimostra il miglioramento delle due classi. L’ APE Tradizionale informa proprietari e conduttori della situazione. L’APE C. riguarda l’intero edificio. L’APE T. si riferisce alla singola unità immobiliare. Differenti i servizi censiti: nell’APE C. ci si riferisce solo ai servizi già presenti alla redazione dell’APE ante. Nell’APE T. a tutti i servizi eventualmente presenti. L’APE C. non deve essere depositato. L’APE T. va depositato e inviato all’ENEA. E il redattore dell’APE C. può essere anche professionista coinvolto come direttore dei lavori, al contrario dell’APE T. Come si compila: l’APE C si riferisce all’intero edificio. Se é in maggioranza della superficie catastale é composto da unità immobiliari residenziali, vanno incluse sia le UI residenziali dotate di riscaldamento che quelle non residenziali in cui sia installabile il riscaldamento. Nel caso di compresenza occorre barrare sia la casella “residenziale” che “non residenziale”. Se invece la superficie catastale del residenziale è inferiore o uguale al 50%, va barrato solo “residenziale”, vanno considerate solo le unità residenziali incluse quelle in cui il riscaldamento può essere installato. Possono essere non incluse le unità indipendenti adibite ad attività commerciali non interessate dagli interventi. I servizi da includere: nell’APE ante, vanno inclusi i servizi presenti prima dell’intervento. Nell’APE post quelli anche aggiunti. Ad esempio la caldaia a gas per il riscaldamento e l’acqua va confrontata con la situazione dopo i lavori: se al riscaldamento, all’acqua calda sanitaria preesistenti è stato aggiunto dopo anche il raffrescamento, tutti alimentati dal fotovoltaico. Se così non fosse, il fotovoltaico compenserebbe solo il riscaldamento e l’acqua calda e non il raffrescamento. Unità indipendenti, impianti comuni Vanno inserite tutte le unità immobiliari che accedono al 110% servite da impianti comuni, con eccezione delle unità scorporabili perché funzionalmente indipendenti o adibite ad attività commerciale su cui non si interviene. La UNI /TS 11300-S si utilizza per il calcolo nel caso di impianti comuni a più unità immobiliari. (Fonte: Glauco Bisso, Il Sole 24 ORE, Estratto da “Quotidiano del Condominio”).
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