Uno strumento in più per i privati interessati a gestire gli affitti brevi. Azzerando (o almeno riducendo) i rischi di liti e contenziosi con gli inquilini e i vicini di casa. È il contratto-tipo promosso dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi per regolare le locazioni brevi di immobili con finalità turistica, presentato mercoledì mattina a Milano. Un testo in 15 punti, accompagnato da linee guida esplicative, che tutti i locatori (host, nel testo) possono usare già da oggi. Il contratto affronta gli aspetti chiave dall’affitto breve: individuazione delle parti, identificazione dell’immobile e regolazione del rapporto (dal check-in al pagamento, fino al check-out).
Come usare il contratto - L’accordo, una volta compilato, può essere scambiato via email prima del soggiorno oppure può essere firmato al momento dell’arrivo degli ospiti. «È un contratto che può, e in certi casi deve, essere modificato in base alle esigenze del singolo rapporto, con due avvertenze: le modifiche vanno fatte per iscritto e vanno coordinate con il resto del testo», ha spiegato l’avvocato Donatella Marino, esperto che ha curato la stesura del testo. Documenti e controlli - Il contratto-tipo contiene una serie di accorgimenti specificamente pensati per le locazioni brevi dei privati: ad esempio, suggerisce di evitare la carta intestata (proprio per prevenire equivoci sul tipo di attività svolta dal locatore) e precisa che l’inquilino deve rendere disponibili al locatore tutti i documenti degli ospiti da lui invitati nella casa, prima di farli entrare (…). Cauzione e «galateo» - Da un punto di vista pratico, il contratto-tipo serve a impostare correttamente il rapporto fin dall’inizio. Va in questa direzione, ad esempio, la possibilità di prevedere una cauzione, così come la disciplina dettagliata di “cosa succede” se l’inquilino ritarda il momento del check-out (a partire dalla possibilità di trattenere la cauzione). Il contratto non contiene un regolamento di utilizzo, ma prevede al punto 8 la possibilità di predisporre una sorta di “galateo” da consegnare all’inquilino (contenente ad esempio, regole sugli orari d’accesso alla casa, divieti di fumo, norme sugli animali domestici e così via). Sono disposizioni da elaborare caso per caso, anche in funzione dei rapporti con il condominio, ma perché siano «opponibili» giuridicamente all’ospite questi deve prenderne visione e accettarle prima dell’inizio del soggiorno. (…) (Fonte: Cristiano Dell'Oste, Il Sole 24ORE – Estratto da “Ilsole24ore.com”, 4 dicembre 2019).
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